Il Progetto "Chimera" Fabio Lucchi, Anna Placentino, Giuseppe Fàzzari



Giuseppe Fazzari, Fabio Lucchi, Anna Placentino
UOP23- DSM AO Spedali Civili Brescia

Progetto chimera: riconoscimento e trattamento precoce dei disturbi dello spettro bipolare negli adolescenti e giovani adulti.

Abstract
Questo articolo si propone di descrivere un progetto indirizzato ad adolescenti e giovani adulti, comprendente interventi di prevenzione primaria e secondaria del disturbo bipolare.
Il disturbo bipolare in età evolutiva-adolescenziale rappresenta un importante problema di salute pubblica, con rilevanti ripercussioni sulla salute dell’individuo.
Diffondere una cultura preventiva, favorire i processi di rilevazione dei fattori di rischio, l’individuazione precoce del disturbo e il trattamento precoce ed integrato possono concorrere a favorire un’adeguata gestione del disturbo nella fascia adolescenziale.
Il progetto è stato condotto da servizi pubblici e del privato sociale.

Introduzione
Durante le ultime decadi si è rilevato un crescente interesse per il disturbo bipolare in età pediatrica adolescenziale (Geller & LubY, 1997; Pavuluri et al, 2005).
Le ricerche descrittive condotte a livello comunitario e gli studi longitudinali hanno dimostrato in una buona percentuale di soggetti l’esordio del disturbo bipolare già in età evolutiva (Lish et al., 1994; Lewinsohn et al, 1995;  Geller  et al, 1994; Strober et al, 1982).
Tra i diversi fattori di rischio bio-psico-sociali sono stati individuati oltre alla familiarità, segni neurocognitivi, povere abilità sociali e scarse relazioni, povere abilità di problem solving, e conflittualità familiare (Dickstein et al., 2004; Davanzo et al., 2003; Olvera et al., 2005; Geller et al., 2002; Chang and Ketter, 2001)
I fattori di rischio unitamente agli indicatori clinici precoci, come i sintomi prodromici o più in generale gli eventi di vita negativi o l’uso di sostanze (Petti et al., 2004; Wilens et al. 1999), giocano un ruolo fondamentale nei processi preventivi, di rilevazione precoce e di intervento in popolazioni a rischio.
Individuazione precoce e il trattamento integrato sono di fondamentale importanza data la grave morbilità associata a questa condizione.
La regione Lombardia con il DGR denominato “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio Socio Sanitario Regionale per l'esercizio 2012” (DGR n. IX/2633 del 06.12.2011) sancisce tra i temi prioritari per l’Area Salute Mentale quello di una maggiore collaborazione tra Psichiatria e NPIA per l’area dei disturbi psichici in adolescenza, sia rispetto all’intervento in urgenza per adolescenti con quadri acuti, sia riguardo alle modalità di prevenzione e di trattamento territoriale dei disturbi nella fascia 16-18 anni. L’interesse per questa area di passaggio all’età giovanile, di grande rilievo prognostico e preventivo, rappresenta un primo terreno in cui mettere a frutto le esperienze innovative volte ad unire conoscenze e competenze tra NPIA e Psichiatria ed elaborare nuove linee di intervento.
Sulla base di questi elementi nell’ambito della programmazione dei progetti innovativi della regione Lombardia è stato redatto il progetto Chimera. La finalità del progetto è di sperimentare, con soggetti pubblici e del privato sociale modalità operative ed interventi di prevenzione primaria e secondaria, con l’obiettivo di favorire il riconoscimento precoce e il trattamento di giovani affetti da disturbi dell’umore afferenti allo spettro bipolare. Nel dettaglio il progetto si propone di:
·      Costruire una rete territoriale per il riconoscimento precoce e la valutazione di adolescenti a rischio per disturbi dell’umore dello spettro bipolare.
·      Favorire l’implementazione e l’attuazione di un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale per adolescenti e giovani con un coinvolgimento di tutte le figure professionali dei servizi territoriali della UO di Psichiatria.
·      Supportare le famiglie con figli affetti da un disturbo dello spettro bipolare o che hanno un genitore affetto da disturbo bipolare con una rilevata difficoltà nell’adesione al ruolo genitoriale

Metodologia
Il progetto è costituito da due fasi parallele una dedicata agli interventi di prevenzione primaria e un’altra a quelli di prevenzione secondaria. Il disegno dello studio è riportato in fig.1
Gli interventi, coordinati dalla UO Psichiatrica (UOP23), sono stati concordati in un tavolo di lavoro ed attuati, a seconda delle specifiche azioni, con la NPIA e i servizi del privato sociale (consultorio e un centro di aggregazione giovanile).
1) L’intervento di prevenzione primaria prevede l’attuazione di azioni informative-formative presso le scuole superiori e un centro di aggregazione giovanile (CAG) del territorio.
Nel dettaglio per le scuole è stato redatto un format informativo-divulgativo secondo un approccio “emotivo-cognitivo” in cui, previa rappresentazione teatrale di tematiche di salute mentale e di recovery (monologo condotto da un’attrice professionista), si introduceva la parte informativa in cui si discuteva con i ragazzi le manifestazioni e i fattori di rischio della malattia mentale (incluso il disturbo bipolare).
Presso il centro di aggregazione giovanile, dopo un preliminare percorso formativo degli operatori, sono state approntate due tipologie d’azioni: un laboratorio di arteterapia condotto da un’arte-terapeuta e incontri informativi a carattere psicoeducativo condotti da una psicologa ed indirizzati ai genitori dei minori che frequentano il centro.
2) L’intervento di prevenzione secondaria indirizzato ad azioni di carattere clinico, oltre a rendere operativa la rete informativa tra i servizi (psichiatria, NPIA e di un consultorio del privato sociale), è stato rivolto allo sviluppo di percorsi di cura individualizzati in psichiatria.
Questa fase del progetto prevede l’arruolamento di persone nella fascia di età compresa fra i 16 ed i 24 anni, affette da un disturbo dell’umore di tipo bipolare afferenti e/o inviate al servizio di psichiatria. Ciascun soggetto è stato valutato con la seguente batteria di scale:
       Kiddie-Sads-Present and Lifetime Version (K-SADS-PL) (Kaufman et al., 1996), 
       Symptom Checklist 90 (SCL90) (Derogatis, 1983),
       GAF (APA, 1987)
       CGI (Guy ed., 1976)
Effettuata la valutazione gli utenti sono stati presi in carico secondo il modello regionale del Piano di Trattamento Individualizzato con definizione di un case-manager.
Il trattamento prevede un pacchetto di interventi di base (visite psichiatriche, visite psicologiche, valutazioni psicodiagnostiche, colloqui con famigliari ed interventi di psicoeducazione individuale) integrato con ulteriori prestazioni aderenti ai bisogni di cura degli utenti.
Inoltre, sono state predisposte due tipologie di interventi di gruppo: psicoeducazione sui disturbi bipolari rivolta ai pz e ai familiari e, in collaborazione con il consultorio, un gruppo di sostegno alla genitorialità per i genitori dei ragazzi affetti da un disturbo dello spettro bipolare.
Come è noto A multimodal treatment plan that combines pharma- cological treatments with psychosocial treatments is required (1). The psychosocial treatment consists of psychotherapeutic interventions to address the psycho- logical aspects of bipolar disorder that confound devel- opment and biological treatment, and intervention to address the social and culturally relevant consequences of bipolar disorder. This may include the psychoeduca- tion of family and school personnel in the pertinent is- sues surrounding bipolar disorder, and in particular, addressing the disorder’s symptoms and course, treat- ment options, and potential impact on peer and family functioning. Relapse prevention discussions on the im- portance of medication compliance and early recogni- tion of symptoms are also an important part of this aspect of treatment (1,22). The goal of these interven- tions is to ameliorate symptoms and prevent relapse, while also reducing long term morbidity, and promoting normal growth and development (1).
The treatment of bipolar disorder consists of acute symptom stabilization, maintenance treatment and pro- phylactic treatment.

Risultati
I seguenti risultati preliminari riguardano i primi due anni del progetto, attualmente ancora in corso.
L’intervento di prevenzione primaria ha permesso di contattare complessivamente 630 minori.
Gli Incontri informativi sono stati condotti in 3 scuole superiori e hanno coinvolto 580 studenti. Il format “emotivo cognitivo” si è rilevato un buon strumento per traslare le informazioni ed aprire il confronto.
Il Laboratorio di arteterapia, aperto 1 volta a settimana presso il CAG, ha coinvolto 50 adolescenti prevalentemente extracomunitari (africa del nord e paesi dell’est); l’approccio della comunicazione tramite l’immagine ha consentito di entrare in contatto con il mondo interno dei ragazzi e si è rilevato un osservatorio delle situazioni a rischio, che ha permesso di intervenire con dei colloqui di supporto da parte degli operatori del laboratorio e del CAG.
Infine, gli incontri informativi di tipo psicoeducativo per i famigliari dei minori afferenti al CAG sono stati condotti in piccoli gruppi. Nel complesso hanno partecipato 40 familiari per il 95% extracomunitari, tutti comprendevano la lingua italiana; l’approccio informativo, il clima non giudicante e la libera espressione hanno consentito una compartecipazione interessata e condivisa dei partecipanti che, ad un riscontro verbale, hanno chiesto di proseguire gli incontri.
L’intervento di prevenzione secondaria da una parte ha favorito il miglioramento della collaborazione tra i servizi aderenti al progetto (Psichiatria-UOP23, NPIA e consultorio) e dall’altra ha consentito la sperimentazione del protocollo di presa in carico precoce di adolescenti con disturbi dello spettro bipolare presso l’UO di Psichiatria.
Tra la UO di Psichiatria (UOP23) e NPIA sono stati concordati incontri regolari finalizzati alla presentazione e al passaggio di casi con disturbi dello spettro bipolare compresi nella fascia di età 16-18 anni. Il tavolo d’incontro è divenuto anche un momento di confronto rispetto attività congiunte e ha visto la compartecipazione ad un evento formativo.  
Per la sperimentazione del protocollo di presa in carico dei giovani pazienti afferenti al servizio di psichiatria sono stati arruolati nel progetto 102 soggetti affetti da un disturbo bipolare; 56 maschi (55%) e 46 femmine (45%), 39 (38%) di età inferiore ai 18 anni e 63 (62%) di un’età compresa tra i 18e 24 anni. La maggior parte del campione era celibe/nubile (n.100, 98%) e 2 coniugati (2%), 73 soggetti (72%) vivono con la famiglia d’origine, 2 (2%) da soli e 27 (26%) con amici/parenti o in struttura riabilitativa. 80 soggetti (78%) possiedono un titolo di studio di medie inferiori e 22 di medie superiori (22%). Circa la metà dei soggetti era studente (n=58, 57%) e i restanti 32 (32%) disoccupati/in cerca di una prima occupazione e 12 (11%) occupati con lavori occasionali.
Tutti i pazienti hanno espresso il loro consenso al trattamento e per i minori è stato chiesto anche il consenso del caregiver. Ogni paziente è stato valutato con la batteria di test predisposta per il progetto ed avviati a trattamento individualizzato; nel complesso sono stati approntati  729 interventi comprendenti nell’ordine: visite psichiatriche (per il 100% dei soggetti), visite psicologiche (per il 68% dei soggetti), interventi svolti da educatori (per il 20% dei soggetti), ricoveri in SPDC (per il 25% dei soggetti), ricoveri in strutture riabilitative (per il 5% dei soggetti). Sono stati condotti due gruppi per il sostegno alla genitorialità, 9 gruppi di psicoeducazione per pazienti e 9 per familiari con i coinvolgimento di 160 soggetti. I questionari di gradimento redatti per gli incontri di gruppo riportano un buon livello di gradimento per i contenuti trattati e per l’approccio di gruppo.
Infine, durante il periodo del progetto: il 7% dei soggetti ha compiuto atti autolesivi e nessuno (0%) ha tentato il suicidio.

Conclusioni
Il disturbo bipolare in età adolescenziale rappresenta un importante problema di salute pubblica ed affrontarlo richiede un approccio integrato con interventi di prevenzione primaria e secondaria. Il trattamento clinico richiede interventi integrati farmacologici e psicosociali A multimodal treatment plan that combines pharma- cological treatments with psychosocial treatments is re- quired (1).
La valutazione e la gestione di questo disturbo sono multimodale. Il riconoscimento e la corretta gestione dei pazienti e delle loro famiglie, che speriamo, contribuire a ridurre le complicanze di questa malattia cronica
C'è un disperato bisogno di ulteriori ricerche in quasi tutti gli aspetti di questo disturbo poiché vi è una scarsità di dati disponibili per la revisione.

Il disturdo bipo è un importanrr problema di salutr pubblica
I servizi dedicatialla salute mentale devono imparare ada affrontarlo
I risultati preliminari del progetto mettono in evidanza l’importanza di aggredire il problema acon interventi di prevenzione primaria e secondaria
Gli approcci all’adolescente devono essere integrati e multimodali
Psciatria tradizionalmente indirizzata agli over 18, ma date le evdenze della lettesratura e la necessirà di coprire ètà di passaggio
L’attuazione del progetto ha permesso la diffusione delle pratiche di presa in carico degli utenti target del progetto con il coinvolgimento di tutte le figure professionali dei servizi territoriali della UOP 23.
n  Riconoscimento ed avvio al trattamento precoce di adolescenti/giovani affetti da DB
n  Ampliamento degli interventi di prevenzione I e II indirizzati a soggetti adolescenti comprendenti la fascia 16-18a.
n  Ampliamento  dell’offerta degli interventi e il supporto delle famiglie
n  Avvio un dialogo costruttivo tra NPI e UOP23


CONCLUSION
Paediatric bipolar disorder is increasingly being recog- nized as a major health problem that is associated with substantial morbidity and mortality. The evaluation and management of this disorder are multimodal. The early recognition and appropriate management of patients and their families will, hopefully, help to reduce the complications of this chronic disorder. There is a desperate need for further research in almost all aspects of this disorder because there is a paucity of controlled data available for review.
Il disturbo bipolare in età adolescenziale rappresenta un importante problema di salute che è associato con sostanziale morbilità e mortalità.
La valutazione e la gestione di questo disturbo sono multimodale. Il riconoscimento e la corretta gestione dei pazienti e delle loro famiglie, che speriamo, contribuire a ridurre le complicanze di questa malattia cronica
C'è un disperato bisogno di ulteriori ricerche in quasi tutti gli aspetti di questo disturbo poiché vi è una scarsità di dati disponibili per la revisione.
TREATMENT
A multimodal treatment plan that combines pharma- cological treatments with psychosocial treatments is re- quired (1). The psychosocial treatment consists of psychotherapeutic interventions to address the psycho- logical aspects of bipolar disorder that confound devel- opment and biological treatment, and intervention to address the social and culturally relevant consequences of bipolar disorder. This may include the psychoeduca- tion of family and school personnel in the pertinent is- sues surrounding bipolar disorder, and in particular, addressing the disorder’s symptoms and course, treat- ment options, and potential impact on peer and family functioning. Relapse prevention discussions on the im- portance of medication compliance and early recogni- tion of symptoms are also an important part of this aspect of treatment (1,22). The goal of these interven- tions is to ameliorate symptoms and prevent relapse, while also reducing long term morbidity, and promoting normal growth and development (1).
The treatment of bipolar disorder consists of acute symptom stabilization, maintenance treatment and pro- phylactic treatment.









Oggetto: Progetto Chimera 2014 (TR 09)-Relazione intermedia al 30/10/2014

Per il 2014 la UOP 23 ha proposto che il proseguimento del Progetto Innovativo TR09 secondo lo schema delle azioni consolidato nelle annualità precedenti che ha risposto positivamente alle necessità emerse nel periodo di attività 2013.
Oltre a quanto riportato con gli indicatori suggeriti a livello regionale per l’area di interesse, si segnala che anche per il 2014 il budget assegnato verrà superato e questo è indicativo di un bisogno di interventi che richiede, prima di potere essere considerata attività ruotinaria per i servizi territoriali, di un ulteriore periodo progettualità per consolidare buone prassi, favorire interventi formativi trasversali a più servizi e modalità operative condivise.
Anche in considerazione di questi elementi, si propone che il TR09 prosegua nel 2015.


1) Sviluppo della rete territoriale del progetto

a)             Incontri quadrimestrali per tutta la durata del progetto con i referenti NPIA per il territorio della UOP23 finalizzati alla presentazione e al passaggio di casi con disturbi dello spettro bipolare compresi nella fascia di età 16-18 anni, aperti anche alla partecipazione degli operatori dei consultori pubblici o privati accreditati.

Questo punto è un risultato del Progetto ritenuto particolarmente qualificante: di fatto gli incontri periodici fra psichiatri, neuropsichiatri infantili ed operatori dei consultori accreditati della zona di competenza della UOP 23 sono diventati una “buona prassi” consolidata che è risultata particolarmente utile per arrivare ad una presa in carico precoce di casi clinici particolarmente gravi.

b)             Programmazione di interventi informativi/formativi in contesti quali scuole, oratori, etc rivolti ad adolescenti, famigliari e operatori con varie competenze educative/formative, sfruttando possibili collaborazioni con il Programma Formazione, Opportunità per la Recovery (FOR) gestito dalla UOP 23 in collaborazione con altre AO provinciali, associazioni e servizi del privato sociale.

L’interazione con altre attività formative della UOP promosse in collaborazione con il terzo settore è stata una linea d’azione che ha comportato un impegno costante per tutta la prima parte del 2014 con una serie di incontri e che hanno visto la partecipazione non solo dei beneficiari del TR09 ma anche molti cittadini interessanti ai temi dell’adolescenza e della salute mentale. I corsi si sono tenuti sia in sedi istituzionali della UOP che in strutture non connotate come luoghi di cura (ad es. il Parco dell’Acqua a Brescia).

Risultati attesi:

miglioramento della collaborazione con i servizi NPIA e consultoriali per una presa in carico precoce di adolescenti con disturbi dello spettro bipolare.
(Indicatore proposto: il 30% dei nuovi utenti/anno arruolati nel progetto sono segnalazioni dai servizi territoriali NPIA).

Il 35% dei casi nuovi per il Progetto sono stati segnalati dalla NPIA secondo le modalità prima descritte.

Costruzione ed applicazione di un modulo formativo replicabile in diversi contesti comunitari.
(Indicatori proposto: programmazione di almeno due interventi rivolti a scuole, CAG, etc.)

E’ già stato definito e più volte collaudato un “modulo-base” che verrà ulteriormente elaborato attraverso una serie di incontri che si sono svolti nell’autunno 2014 con il contributo del Prof. Conca del DSM di Bolzano che ha supportato a titolo gratuito la formazione di una psicologa del progetto sui temi della ADHD, sia nell’adolescente che nell’adulto.


2) Percorsi di cura e riabilitazione individualizzati

Il Progetto prevede l’arruolamento di persone nella fascia di età compresa fra i 16 ed i 24 anni, segnalati al referente del progetto da medici di medicina generale, servizi sociali, i partner del progetto stesso, etc e comunque attraverso i comuni canali di invio ai servizi di salute mentale territoriali.
Una volta effettuata la valutazione diagnostica e confermata la diagnosi di un disturbo bipolare dell’umore gli utenti sono presi in carico secondo il modello regionale del Piano di Trattamento Individualizzato con definizione di un case-manager.
Sono garantiti per ciascun utente pacchetti di interventi di base (visite colloquio, colloqui con famigliari, interventi di psicoeducazione individuale, valutazioni psicodiagnostiche, etc.) da integrare con ulteriori prestazioni a partire dai bisogni che emergeranno in itinere.
Là dove possibile si sono costituite miniequipe funzionali con la partecipazione di operatori appartenenti a tutti i servizi ed enti attivi sui casi arruolati.
Il monitoraggio di questa azione consentirà  il consolidamento del  Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il riconoscimento precoce ed il trattamento di adolescenti con diagnosi di disturbo bipolare integrato con il PDTA già adottato per il trattamento del DB nell’adulto.

Risultati attesi:

Diffusione delle pratiche di presa in carico degli utenti target del progetto con il coinvolgimento di tutte le figure professionali dei servizi territoriali della UOP 23.
(Indicatore proposto: redazione di PTI per il 70% degli utenti arruolati nel progetto)

Questo indicatore è stato soddisfatto nei primi dieci  mesi del 2014

3) Gruppi di psicoeducazione per famigliari di adolescenti affetti da disturbo bipolare

Sono previsti due cicli/anno di un corso psicoeducazionale per i famigliari sul modello proposto da Erfurth condotti da personale formato della UOP23.

E’ stato effettuato il secondo gruppo presso il CPS di Brescia Sud. Anche in questo caso è stato possibile realizzare delle sinergie con il Programma FOR in particolare per la formazione all’uso di uno strumento ad impronta psicoeducativo denominato WRAP (Wellness and Recovery Action Plan) che è considerato uno degli strumenti “evidence-based” per promuovere percorsi di ripresa nell’area delle malattie mentali gravi, anche in adolescenza.

Risultati attesi per l’ azione 3:

Ampliamento dell’offerta di interventi a supporto delle famiglie del territorio di riferimento della UOP 23 e loro coinvolgimento attivo nei percorsi di cura di loro congiunti affetti da disturbo bipolare.
(Indicatore proposto: presenza della firma dei famigliari in almeno il 50% dei PTI degli utenti entrati nel progetto).

L’indicatore è stato soddisfatto già nei primi dieci mesi del 2014.

4) Gruppo di Progetto

Verrà mantenuto il gruppo di lavoro dedicato alle azioni previste e coordinato dal referente scientifico del progetto, alla loro verifica in itinere e valutazione finale al quale saranno chiamati a partecipare operatori della UOP23 ed eventuali altri parti interessate che potranno nel corso dello svolgimento del progetto apportare un loro contributo alle finalità progettuali indicate.

Il raccordo fra gli operatori coinvolti nel TR09 ed il Responsabile Scientifico è costantemente mantenuto, sia per gli aspetti clinici che per quelli formativi.


Dr. Giuseppe Fazzari
Direttore UOP 23



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