mercoledì 11 marzo 2015

Oggi si sono svolti i funerali della Sig.ra Graziella Pisa Ermentini, che ha raggiunto il suo Augusto.
Nei decenni della nostra collaborazione con il Prof Ermentini,  la Sig.ra Graziella, che noi affettuosamente chiamavamo la "Direttrice della Clinica Psichiatrica di Brescia", era sempre presente, con la sua forte personalità.
In particolare è in me vivido il ricordo di quando, nel lontano 1983, nacque la nostra Rivista Psychopatologia. La Signora Graziella ci diede un suo importante contributo. La ricordiamo tutti con affetto.
Siamo tutti vicini a Roberta e famiglia.

Giuseppe Fàzzari

domenica 16 novembre 2014

Il Prof Augusto Ermentini, fondatore nel 1983 della Rivista Psychopatologia International Journal of Psychiatric Culture and Praxis


La mia conoscenza con  il Prof Augusto Ermentini risale al lontano novembre del 1977, mentre sostenevo a Milano l’esame di Antropologia Criminale. A quel tempo avevo iniziato da pochissime settimane con curiosità mista a prevalenti timore e pregiudizi il volontariato presso l’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Brescia. Ricordo il sincero interesse umano nei miei confronti e le parole di caldo incoraggiamento per il mio futuro professionale.
Il piacevole incontro favorì la  primavera successiva la mia decisione di frequentare i suoi corsi di Clinica Psichiatrica il sabato mattino ad Affori e di Psicopatologia Generale il sabato pomeriggio in Guardia II°, sempre a Milano, in compagnia  del compianto Dr Guido Avanzini e del Dr Leonardo Callea oggi valente neurologo e fisiatra.
Il prof Ermentini a novembre 1978 iniziò le lezioni di Clinica Psichiatrica all’EULO di Brescia. Era l’inizio di una collaborazione intensa che non si sarebbe mai interrotta.
Il Prof Ermentini possedeva una formazione psicoanalitica di tutto rispetto. Aveva svolto un’analisi didattica con Franco Fornari e supervisioni in Svizzera con Raimond de Saussure, allievo di Freud ed analista di Jaques Lacan.
Dopo la laurea, conseguita con una tesi sull’EEG con Gastaut a Marsiglia, aveva inoltre trascorso numerosi soggiorni di studio a Ginevra ed a Zurigo, dove aveva collaborato con Piaget ed Ajuriaguerra ed aveva conosciuto Karl Gustav Jung,  Melanie Klein e Eugène Minkowski.
Ha lavorato in qualità di assistente di ruolo presso la Clinica Psichiatrica di Milano per un anno circa, quindi nel  1975 ottenne l’incarico di psicodiagnostica  all’Università di Trento.
Nell’A.A. 1977/78 divenne Professore stabilizzato incaricato della Cattedra di Criminologia dell’Università di Milano.
Si era occupato a lungo di psichiatria forense. Nel 1978 era stato  consulente criminologo dell’allora Ministro degli Interni Cossiga, in occasione del rapimento di Aldo Moro.
Nel 1978 divenne Professore stabilizzato di Psicopatologia Generale sino all’ottobre 78, quando assunse l’incarico di Clinica Psichiatrica all’EULO di Brescia. Nel 1981 vinse il concorso di Professore straordinario, Direttore della III Cattedra di Clinica Psichiatrica dell’Università di Milano, trasferito a Brescia nel 1982  come Straordinario e poi come Ordinario con la nascita a Brescia dell’Università Statale.
Sono alcune centinaia i medici che si sono laureati a Brescia con una tesi in psichiatria. La sua umana disponibilità, la sua generosità, oltre che la sue indubbie cultura e competenza, avevano orientato verso la scelta della tesi in psichiatria un numero inaspettato di laureandi.

Fu Presidente dell’AIPRA Associazione Italiana per il Rorschach ed altre tecniche proiettive e Direttore Responsabile della Rivista organo ufficiale dell’AIPRA, e Vice Presidente della sezione di Psichiatra Forense, entrambe sezioni speciali della Società Italiana di Psichiatria.
Fu a lungo Editor in Chief della Rivista Psychopathologia- International Journal of Psychiatric Culture and Praxis, publicazione bimestrale distribuita in 5.000 copie  dal 1982 al 2004.

Nel settembre 1988 iniziò a quasi 61 anni la sua avventura assistenziale psichiatrica territoriale: divenne Direttore della II° UOP dell’USSL 41 di Brescia. Tutti noi ricordiamo il mitico III° Centro Psicosociale di Via Manara a Brescia, dove,  sotto la sua spinta, si creò un centro moderno ed efficiente di salute mentale, non certo comune in quegli anni.
Nel 1992 fu nominato direttore della I° Unità Operativa di Psichiatria dell’USSL 41: dal 1996 Direttore del Coordinamento dei Servizi Psichiatrici di Brescia e, dalla nascita, del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia.
Sotto la sua direzione a Brescia  si è sviluppata una rete efficiente e completa di servizi di salute mentale anche attraverso contatti e collaborazioni con Paolo Martini di Arezzo e Giovanni Rotelli di Trieste.
Nel 1993-1994 fu il responsabile scientifico del Progetto Horizon per l’inserimento lavorativo di giovani con disturbi mentali, che prevedeva la  collaborazione  internazionale con realtà  della Germania, Gran Bretagna, Grecia, Portogallo.
Favorì la nascita della Associazione la Ginestra e della Cooperativa la Chimera, la prima con la mission di diffondere il sapere psichiatrico, la seconda con l’obiettivo di creare esperienze di lavoro per giovani in carico ai Centri Psicosociali di Brescia.

Fu a lungo direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Brescia, che aveva fondato circa 30 anni prima.

Posso dire di essere stato il suo primo allievo bresciano. Mi sono molto impegnato negli anni, sempre aiutato dalla sua stima e dal suo affetto, che non mi sono mancati anche sino a pochi giorni prima della sua scomparsa. Mi  ha più volte incoraggiato a proseguire con energia e coraggio nella mia mission del trattamento dei pazienti psichiatrici gravissimi.  Pur fiero della sua formazione psicoanalitica ed umanistica, si sentiva profondamente psichiatra, responsabilmente vicino alle persone più sofferenti,  con una carica umana non comune.
Tra i suoi allievi più amati voglio ricordare in primis la figlia Roberta, stimata psicologa, suo genero, Francesco Maria Saviotti, Direttore del DSM di Desenzano, e i suoi allievi diretti Gianluigi Nobili, Direttore della UOP di Desenzano,  Andrea Materzanini, Direttore del DSM di Iseo, Oliviero Benzoni, Roberta Bologna, Angelo Campana, Giuliano Castigliego, Carlo Gozio, Fabio Lucchi,  Giuseppe Seggioli, tutti professionisti eccellenti, con scelte e preparazioni molto differenti. Tutto ciò anche in virtù del fatto che il Prof Ermentini, con sapiente comprensione, seppe favorire lo svilupparsi delle nostre attitudini personali, con pazienza, affetto e capacità di ascolto, senza mai tentare di uniformarci ed appiattirci.
Come dimenticare l’affiorare del suo sorriso, quando era capace di autoironia sulle sue frequenti, proverbiali disattenzioni?

Tutti i suoi numerosi allievi ricordano con grande affetto il loro Professore, grande maestro di vita, Uomo fine, colto, semplice e generoso.


Giuseppe Fàzzari